L’Italia è leader mondiale per numero di prodotti Dop, Igp e Stg (qui l’elenco completo), con 261 prodotti riconosciuti (158 Dop, 101 Igp, 2 Stg). L’ultimo prodotto insetito nel registro Ue è la Cozza di Scardovari (specie alloctona Mytilus galloprovincialis), il primo mollusco italiano che viene riconosciuto come Dop.
Dop, Igp e Stg sono marchi attribuiti dall’Unione Europea a prodotti alimentari tipici e di particolare pregio, previo il rispetto – per ogni prodotto – di un determinato disciplinare di produzione (Dop, Igp e Stg dal 2009 servono per classificare, oltre agli alimenti, anche i vini: Igp sono gli ex Igt e Dop sono gli ex Doc e Docg). A partire dal 2012, a seguito di un controverso accordo tra Ue e Cina, anche alcuni prodotti alimentari cinesi sono stati registrati in Europa come Dop e Igp. Dop (Denominazione di origine protetta) è il riconoscimento più “alto” e con i criteri più “severi”, e viene attribuito a prodotti alimentari con caratteristiche legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali). Igp (Indicazione geografica protetta) è una dicitura con criteri meno stringenti rispetto a Dop (si parla di una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto). Stg (Specialità tradizionale garantita) è un marchio che ha criteri ancora meno stringenti dell’Igp (tutela prodotti alimentari con specificità legate a un metodo di produzione tradizionale, ma che non devono necessariamente avere un legame con una determinata area di produzione).
Ad oggi, l’ultimo prodotto italiano entrato nel registro europeo delle denominazioni protette è la Cozza di Scardovari, che diventa ufficialmente Dop con Regolamento di esecuzione (Ue) n. 1200/2013 del 25 novembre 2013 (il regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, quindi in pratica a partire dalla metà di dicembre).
La Cozza di Scardovari (qui il testo del disciplinare di produzione) è il primo mollusco italiano Dop, e il quinto prodotto italiano riconosciuto nella categoria “Pesci, molluschi, crostacei freschi”, dopo le Acciughe sotto sale del Mar Ligure Igp, il Salmerino del Trentino Igp, la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino Dop e le Trote del Trentino Igp.
La cozza di Scardovari Dop può essere allevata e prodotta esclusivamente lungo il delta del Po, e precisamente nella sacca deltizia di Scardovari, nel comune di Porto Tolle (provincia di Rovigo). Anche i processi di depurazione, lavorazione e confezionamento devono essere effettuati con l’acqua della sacca di Scardovari e devono essere svolti nel territorio limitrofo. La particolarità della Cozza di Scardovari, che la distingue dalle cozze di altre zone, è dovuta alle caratteristiche dell’acqua della sacca di Scardovari, dove si fondono acqua di mare e acque dolci, dando al mollusco una speciale dolcezza e morbidezza delle carni, un alto contenuto di grassi saturi e monoinsaturi e e un basso contenuto in sodio.
(Luigi Torriani)