È stato pubblicato, a luglio 2013, il decimo Rapporto dell’Inea-Istituto Nazionale di Economia Agraria sullo stato dell’agricoltura. Vediamo qual è la situazione del settore agroalimentare italiano, in attesa dell’imminente entrata in vigore, nel 2014, della nuova Pac (Politica Agricola Comune) recentemente approvata in sede Ue.
La scorsa settimana, qui su Universofood, abbiamo visto quali sono i punti di forza, i punti deboli e le questioni aperte dell’agricoltura italiana emersi dall’Assemblea Nazionale Coldiretti 2013. Vediamo ora, in estrema sintesi (3 punti fondamentali), la situazione emersa dal rapporto Inea 2013 sullo stato dell’agricoltura (il Rapporto, pubblicato a luglio 2013, si riferisce all’anno precedente, il 2012, qui il testo completo del Rapporto):
1) LA CRISI E IL CALO DEI CONSUMI INTERNI
Oggi l’agricoltura è l’unico settore dell’economia italiana che mostra una (relativa) tenuta di fronte alla Crisi e alla recessione. Ma nel 2012 la Crisi si è sentita più che negli anni 2008-2011 e ha portato, per l’agricoltura italiana, a: una caduta della produzione (-3,3%); una caduta del valore aggiunto con una flessione quasi doppia (-4,4%) rispetto a quella del Pil (-2,4%); una diminuzione delle imprese agricole (19.000 in meno rispetto al 2011, per un totale di 809.745;nel 2007 erano 901.952, cioè 101.000 in più); una diminuzione dei lavoratori occupati in agricoltura (erano 870.000 nel 2007, sono scesi nel 2012 a 849.000); una contrazione della spesa alimentare a valori correnti dello 0,7% (137,8 miliardi di euro) e a valori costanti del 3% (contrazione della spesa alimentare che prosegue nei primi mesi del 2013); una spesa per i consumi intermedi dell’agricoltura (incluse silvicoltura e pesca) è stata pari a 25.040 milioni di euro correnti (+2,9% rispetto al 2011), dovuto all’aumento dei prezzi (+5,1%) e alla diminuzione delle quantità utilizzate (-2,1%)
2) LA CRESCITA DELL’EXPORT
Come abbiamo più volte scritto qui su Universofood è l’export a tenere in piedi il settore agroalimentare italiano, toccando il record di 30 miliardi nel 2011, con un’ulteriore crescita nel 2012, e ancora in crescita nei primi mesi del 2013. Nel periodo 2007-2012 c’è stato un aumento delle esportazioni agro-alimentari dal 7% all’8,2% del totale, e a fronte di un incremento in valori correnti soltanto di 5,1 miliardi nei consumi alimentari interni, si registra una crescita a prezzi correnti di 7,3 miliardi nelle esportazioni agroalimentari. La bilancia commerciale alimentare registra quindi un andamento positivo del saldo normalizzato, che passa dal -15% del 2007 al -9% del 2012.
3) LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA RINNOVABILE
La produzione di energie elettriche rinnovabili in Italia già ora ha quasi raggiunto l’obiettivo europeo 20-20-20, con 93 TWh prodotti nel 2012 per un obiettivo 2020 di 100 Twh). Questo risultato è stato soprattutto grazie alla crescita degli impianti fotovoltaici, con un incremento della capacità installattiva di 13 Gw, per un totale di quasi 17 Gw complessivi. Cosa significa tutto questo? Significa benefici ambientali, con una riduzione di 18 milioni di tonnellate di CO2, benefici in termini di sicurezza energetica e in termini economici e occupazionali (in particolare una riduzione delle importazioni di combustibili fossili per 2,5 miliardi l’anno), ma significa anche un costo di oltre 10 miliardi di euro/anno sulla bolletta energetica dei consumatori.
Questo il commento del ministro Nunzia De Girolamo al Rapporto Inea: “è interessante vedere come l’agricoltura abbia saputo assorbire meglio di altri settori la recessione dal 2008 ad oggi, mettendo in risalto lungimiranza e capacità dei nostri imprenditori. È stato loro il merito di aver saputo fronteggiare il calo della domanda di prodotti alimentari, che già nel 2011 aveva perso il 6,8% rispetto all’anno pre-crisi, il 2007, e che nel 2012, con un’ulteriore flessione del 3,2%, aveva portato la sua drastica contrazione al -10,0%. Fondamentale quindi si è rivelato puntare sull’export, sulla forza del nostro Made in Italy, anche senza un adeguato supporto da parte istituzionale“.
E per il futuro? Queste le previsioni a breve termine del Presidente Inea Tiziano Zigiotto: “anticipando alcune considerazioni relative al periodo 2013-14, la produzione agricola mondiale di prodotti di base dei settori delle colture e del bestiame dovrebbe crescere in media con un tasso dell’1,5%. I mercati agricoli continuano a riflettere l’impatto di un’economia globale a due velocità, con una ripresa debole nei Paesi sviluppati e una crescita dinamica in molti Paesi emergenti. Questo risulta tanto più vero se si considera che i primi mesi del 2013 hanno segnato una lieve contrazione dell’attività economica dell’area dell’euro, che dovrebbe riprendersi nella seconda metà dell’anno grazie a un maggior dinamismo delle esportazioni e a un marginale recupero della domanda interna”.
(Luigi Torriani)