Nonostante il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni abbia recentemente dichiarato che “in Italia si mangia male“, l’export alimentare è una delle poche voci positive dell’economia italiana negli ultimi anni, e l’Italia è il Paese con il maggior numero di denominazioni di origine e indicazioni di origine protette, con 250 prodotti alimentari riconosciuti dall’Unione Europea tra Dop, Igp e Stg (qui l’elenco completo in ordine alfabetico, in continuo aggiornamento), a cui vanno aggiunti 118 vini Igp e 403 vini Dop (qui gli elenchi completi). L’ultimo prodotto riconosciuto, in data 24 maggio 2013, è l’Agnello del Centro Italia Igp.
Dop (Denominazione di origine protetta) è un marchio Ue attribuito a prodotti alimentari di particolare pregio e con caratteristiche legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali), previo il rispetto di una serie di regole specificate nel disciplinare di produzione. Igp (Indicazione geografica protetta) è un marchio rilasciato dall’Unione Europea ai prodotti tipici sulla base di criteri meno stringenti rispetto a quelli dei Dop (si parla di una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto). Stg (Specialità tradizionale garantita) è un marchio che ha criteri ancora meno stringenti dell’Igp, perché tutela dei prodotti alimentari con specificità legate a un metodo di produzione tradizionale, ma che non devono necessariamente avere un legame con una determinata area di produzione. Per quanto riguarda i vini, tradizionalmente i marchi erano Igt (Denominazione geografica tipica), Doc (Denominazione di origine controllata) e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), ma dal 2009 anche i vini vengono classificati come Igp (gli ex Igt) e Dop (gli ex Doc e Docg).
Con il riconoscimento del Salame Felino Igp, il 5 marzo 2013, i riconoscimenti Ue per i prodotti alimentari italiani erano arrivati a 249. Salgono ora a 250 con il riconoscimento, in data 30 maggio 2013, dell’Agnello del Centro Italia Igp (qui il regolamento di esecuzione, qui il disciplinare di produzione).
L’Agnello del Centro Italia Igp è il terzo prodotto ovino a ottenere il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta, dopo l’Agnello di Sardegna e l’Abbacchio Romano. È una razza di agnello originaria dell’Italia Centrale, delle sei regioni del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Umbria, parte dell’Emilia Romagna, e precisamente le province di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Parma), e che viene allevata con metodo semi-brado (deve essere garantito un pascolamento di almeno otto mesi all’anno e gli animali vengono allattati esclusivamente con latte materno, e in seguito con foraggi costituiti da essenze spontanee di prati-pascolo integrati nei periodi di siccità con leguminose e graminacee coltivate, con un limite fissato in 400 grammi di mangime, prodotto in loco).
Ad oggi sono già 130 gli allevamenti e 17 i centri di macellazione dell’Agnello del Centro Italia Igp (una filiera che si è costituita negli anni, in attesa del riconoscimento europeo, che ora è finalmente arrivato). L’Agnello del Centro Italia costituisce nella zona geografica di allevamento il 20-25% degli agnelli nati ogni anno (200.000-250.000 capi), ma dal punto di vista della carne rappresenta tra il 40 ed il 50% delle carni ottenute nell’areale del centro Italia perché ha un peso della carcassa all’incirca doppio rispetto all’agnello da latte. Sono tre le varietà di Agnello del centro Italia: l’ ‘agnello leggero‘ (peso tra 8,01 e 13 Kg, contrassegnato da una fascetta bianca attorno alle tibie), l’ ‘agnello pesante‘ (peso della carcassa è superiore ai 13 kg, fascetta gialla), l’ ‘agnello castrato‘, riconoscibile (peso superiore ai 20 kg, fascetta marrone). La sigla di riconoscimento di tutti i tagli delle carni di Agnello del Centro Italia Igp è “A C“.
(Luigi Torriani)
I must say it was hard to find your page in google. You write great posts but you should
rank your blog higher in search engines. If you don’t know 2017 seo techniues search on youtube: how to
rank a website Marcel’s way