È stato pubblicato il rapporto 2012 dell’Oiv (l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) sulla produzione e il consumo mondiale di vino. Connumeri (elaborazioni Coldiretti su dati Oiv) che segnalano un’evoluzione della geografia dei mercati del vino (in particolare una crescita dirompente della Cina e dei nuovi mercati asiatici) e che – per quanto riguarda il nostro Paese – confermano quanto aveva dichiarato tempo fa il fondatore di Ovse (Osservatorio Economico Vini) Giampietro Comolli nel commentare gli ultimi dati sui consumi di spumante in Italia: “se non ci fosse l’export, il mercato dei vini e spumanti italiani sarebbe in grave decrescita. Oggi il settore vinicolo italiano è tenuto in piedi dalle esportazioni” (e il discorso vale, più in generale, per tutto l’agroalimentare italiano).
Nel 2012 sono stati bevuti nel mondo 245,2 milioni di ettolitri, lo 0,6% in più rispetto al 2011. Un aumento che è legato alla crescita della domanda nell’enorme mercato cinese e negli Stati Uniti: nel 2012 i consumi di vino sono cresciuti in Cina del 9% rispetto al 2011, e negli Stati Uniti del 2%. Gli Stati Uniti, con 29 milioni di ettolitri, sono il secondo Paese consumatore di vino al mondo (dietro alla Francia, che mantiene il primo posto nei consumi, con 30 milioni di ettolitri). Ma la Cina, con 18 milioni di ettolitri e un ritmo di crescita annua da record, potrebbe nel giro di pochi anni diventare il primo Paese consumatore di vino al mondo.
I vini italiani sono i più bevuti al mondo, e l’Italia è ad oggi il primo Paese produttore ed esportatore di vini al mondo, con 21,5 milioni di ettolitri di vino esportati nel 2012 (per un valore da record di 4,7 miliardi di euro, e una crescita in particolare degli spumanti), davanti alla Spagna (19,1 milioni di ettolitri) e alla Francia (15 milioni di ettolitri, e +6% rispetto al 2011). Ma la quota degli scambi commerciali dei primi cinque paesi esportatori di vino dell’Ue (Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo) è scesa al 62,3% rispetto al 65,4% del 2011, a vantaggio dei paesi dell’emisfero sud (Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Argentina) e degli Stati Uniti, la cui quota è salita al 28,2% dal 25,7% del 2011.
E scendono i consumi sul mercato interno dei primi due Paesi esportatori di vino al mondo, Italia e Spagna: in Italia i consumi di vino nel 2012 sono scesi del 2% rispetto al 2011, fermandosi a 22,6 milioni di ettolitri, un valore destinato probabilmente ad essere superato tra non molto da quello dell’export, che ha ormai raggiunto – come si è detto – i 21,5 milioni di ettolitri.
I dati Oiv segnalano infine la contrazione della produzione di vino nel 2012. Nonostante il record dei consumi, la vendemmia 2012 si è assestata in Europa su numeri ai minimi storici, con la superficie dei vigneti si è ridotta a 4,212 milioni di ettari (-0,8% risprtto al 2011), e la produzione di vino si è attestata sui 141,3 milioni di ettolitri, con un calo del 10% rispetto al 2011 (in Francia calo del 16,8%, in Spagna dell’11,2%, in Italia dell’8% circa). Fuori dall’Europa, invece, la superficie viticola è in lieve aumento, fino a 3,363 milioni di ettari (+0,3 per cento). In generale, a livello mondiale, la produzione di vino nel 2012 è stata di 250,9 milioni di ettolitri.
(Luigi Torriani)