Mentre l’export raggiunge livelli da record e tiene letteralmente in piedi il settore agroalimentare italiano, sul fronte dei consumi interni il 2013 comincia come era finito il 2012, cioè malissimo. Per quanto riguarda la carne bovina, il calo è già del 7% nei primi due mesi del 2013.
Nonostante la spesa alimentare sia – dopo le spese per i figli – la voce di spesa meno tagliata dalle famiglie italiane (il che è ovvio, perché si deve pur mangiare…), tra il 2007 e il 2012 gli italiani hanno diminuito il budget destinato alla spesa alimentare di 11 miliardi di euro al netto della dinamica dei prezzi, con un peggioramento ulteriore nel 2012. Crollano letteralmente i consumi di prodotti pregiati come caviale e champagne (ma scendono anche gli spumanti), calano drasticamente i consumi di filetti e tagli pregiati di carne, e scendono persino – dopo anni di ascesa inarrestabile – i consumi di cibi etnici. Nel frattempo cresce la tendenza a una spesa al risparmio (ma a scapito della qualità) nei discount, e si affermano una serie di fenomeni tipici dei periodi di crisi, come la spesa lunga, la spola tra i negozi alla ricerca dell’offerta più conveniente e il crollo degli acquisti d’impulso. Quasi due italiani su tre (dati Coldiretti) tagliano sulla spesa, con il 62% che confronta con più attenzione del passato i prezzi, il 56 % che fa lo slalom tra le corsie dei supermercati alla ricerca delle offerte speciali (3X2 e simili) e degli sconti, il 29 % degli italiani fa ricerche per confrontare prezzi, e oltre la metà degli italiani (51%) ha ormai come criterio prioritario nella ricerca di prodotti alimentari il basso prezzo.
In questo contesto purtroppo non stupiscono gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti sull’andamento delle macellazioni bovine, che nei primi due mesi del 2013 sono già crollate del 7% (rispetto ai primi due mesi del 2012). Ma non va dimenticato, per spiegare questa continua parabola discendente dei consumi, che – mentre il potere d’acquisto delle famiglie italiane sta tornando quello di quarant’anni fa – nel frattempo i prezzi continuano ad aumentare. In Italia gli alimentari costano circa il 6% in più della media Ue, l’inflazione ha determinato un aumento da record del carrello della spesa nel 2012, e il 2013 è iniziato con un’ulteriore crescita dei prezzi di cibi e bevande.
Nel frattempo è già arrivata un’altra tegola per il comparto della carne bovina: il grave scandalo della carne di cavallo trovata in numerosi prodotti surgelati a base di carne bovina (scandalo che è già ampiamente esploso anche in Italia) ha già determinato in sole quattro settimane – tra febbraio e marzo 2013 – un crollo del 30% sul mercato italiano degli acquisti di ragù e piatti pronti surgelati (che sono prevalentemente a base di carne bovina).
(Luigi Torriani)