Dopo un 2012 da record per l’export agroalimentare italiano, il 2013 si apre con una notizia dall’alto valore simbolico e bene augurante per l’immagine del Made in Italy nel mondo: il 17 gennaio Barack Obama sceglie il ristorante italiano Cafè Milano di Washington per festeggiare il quarantanovesimo compleanno della moglie Michelle.
Mentre da anni crollano i consumi alimentari sul mercato interno italiano, con un ulteriore peggioramento nel 2012, proprio il 2012 è stato l’anno record di sempre per l’export agroalimentare, con un fatturato (dati Coldiretti) di oltre 31 miliardi di euro, con una crescita media del 2% sul 2011 (che a sua volta era già era stato un anno da record per le esportazioni), e con numeri eccezionali in particolare per il vino (4,5 miliardi, +7% sul 2011) e per la pasta (2,1 miliardi, +7% sul 2011).
Anche per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’export agroalimentare nel 2012 è cresciuto ovunque (dati Coldiretti), con un +3% medio in Europa e un impressionante +21% sui nuovi mercati asiatici. Ed è fondamentale, per l’export del Made in Italy agroalimentare, il ruolo degli Stati Uniti, un Paese che nel 2012 ha importato ben 6 miliardi di prodotti alimentari italiani, che significa addirittura il 10% (in media) in più rispetto al 2011 (con un 8% in più per i vini italiani, che per la prima volta nel 2012 superano il miliardi di euro di fatturato sul mercato statunitense, e per i formaggi italiani, che sul mercato a stelle e strisce segnano un +11% rispetto al 2011).
Nel frattempo il 2013 si apre con una notizia importante per l’immagine del Made in Italy alimentare negli Usa: Barack Obama ha scelto il ristorante Café Milano di Washington, prestigioso ristorante italiano di proprietà del campano Franco Nuschese (già frequentato da Clinton e da Benedetto XVI in occasione della visita pastorale a Washington nel 2008), per festeggiare il compleanno della moglie Michelle. Questo il menù scelto dagli Obama: antipasti a base di mozzarella di bufala e peperoni marinati; come primo piatto, fusilli bucati alla genovese con pecorino romano; come secondi, cernia con purea di finocchio e cime di rapa e tagliata di manzo al sale nero; per concludere, ricotta e pera.
Il proprietario del ristorante, Franco Nuschese, racconta così la serata speciale nel suo locale: “siamo stati pre allertati due settimane fa, ma solo ieri [il 16 gennaio, cioè giorno prima della cena+ abbiamo avuto la conferma che sarebbero arrivati. Michelle ha mangiato qui durante la campagna elettorale. Ma Obama mai da quando è presidente, mentre in passato, quando era senatore, veniva spesso. E’ stata una bella serata: ci ha detto che questa era l’ultima sera un po’ tranquilla prima di rituffarsi nel secondo mandato. Mi ha detto sorridendo che Panetta è a Roma in questi giorni. Hanno cantato ‘happy birthday’ a Michelle, che era raggiante. Il piatto che ha gradito di piu? Senza dubbio i fusilli alla genovese. Io l’ho salutato dicendogli che se lui ha successo, anche noi, uomini del business avremo successo”.
Naturalmente soddisfatta della scelta di Obama è la Coldiretti, che commenta la notizia in questi termini, e ne approfitta per rilanciare sulla questione del falso made in Italy: “la scelta del presidente americano Barack Obama di un menu italiano per festeggiare il quarantanovesimo compleanno della moglie Michelle è comune a tanti cittadini americani come dimostra l’aumento record del 10 per cento in valore delle esportazioni di prodotti alimentari Made in Italy negli Usa per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro nel 2012. Ma l’andamento dei prodotti alimentari italiani sul mercato statunitense potrebbe ulteriormente migliorare se iniziasse una più efficace tutela nei confronti della ‘agropirateria’ che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per vendere prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con il nostro Paese”.
(Luigi Torriani)