Che Capodanno è stato il Capodanno 2012/2013 per l’agroalimentare italiano? Certamente un Capodanno low cost, ma con una relativa tenuta del Cenone casalingo. E addirittura con una crescita dei consumi di alcuni classici del Made in Italy, in particolare il cotechino e lo spumante.
Il Capodanno 2011/2012 era stato pessimo, con un calo del 12% nella spesa media degli italiani. Il Capodanno 2012/2013 segna un ulteriore calo dei consumi, che però si assesta per il settore alimentare su numeri piuttosto contenuti. Secondo la Coldiretti gli italiani, per imbastire le tavole del Cenone di fine anno, hanno speso circa due miliardi, il 3% in meno rispetto allo scorso anno. Il calo dunque c’è stato, ma in termini relativamente inferiori a quanto era già stato perso lo scorso anno.
E soprattutto crescono inaspettatamente i consumi di due classici delle festività di fine anno: il cotechino e lo spumante. Gli acquisti di cotechini e zamponi per il Cenone del 31 dicembre 2012 crescono dell’8% rispetto al cenone del 31 dicembre 2012, e all’ultimo dell’anno figurano sulle tavole del 62% degli italiani (e non dimentichiamo che oltre il 90% della produzione nazionale annua di zamponi e cotechini viene venduta proprio in occasione delle festività di fine anno, dunque il confronto è sostanzialmente tra l’anno 2012 e l’anno 2011).
Molto bene anche lo spumante, che secondo la Coldiretti è stato scelto per brindare all’anno nuovo dall’87% degli italiani (44 milioni di italiani), il 20% in più rispetto al Capodanno 2011/2012 (mentre scendono i consumi di champagne, scelto per l’ultimo dell’anno dal 13% degli italiani, l’1% in meno rispetto allo scorso Capodanno). Numeri in linea con una tendenza più ampia che vede per il 2012 un’importante crescita generale dei vini italiani e una specifica – dirompente – crescita degli spumanti. L’Italia chiude il 2012 come primo Paese produttore e primo Paese esportatore di vini al mondo, e lo spumante segna un export da record con numeri di crescita impressionanti sul nuovo mercato cinese. L’Italia ha prodotto nel 2012 quasi 400 milioni di bottiglie di spumante, conquistando il primato mondiale nelle esportazioni. L’export di spumante italiano nel 2012 è quasi raddoppiato sul mercato francese (+91%), ed è aumentato del 33% per il regno Unito, del 35% per il Canada e del 31% per il Giappone.
Lo spumante è dunque il prodotto irrinunciabile del Capodanno, scelto – come si è detto – dall’ 87% degli italiani. Tra gli altri prodotti tipici delle festività di fine anno seguono (dati Coldiretti): il panettone (scelto per Capodanno da 40 milioni di italiani, l’80%); la frutta italiana (quasi 39 milioni di italiani, il 77%); le lenticchie (39 milioni di italiani, il 74%); il pandoro (34 milioni di italiani, il 68%); il cotechino e lo zampone (31 milioni di italiani, il 62%); la frutta esotica o fuori stagione (13,6 milioni di italiani, il 27%); lo champagne (6,5 milioni di italiani, il 13%); le ostriche (3,5 milioni di italiani, il 7%); il caviale (2,5 milioni di italiani, il 5%).
Queste le otto regole d’oro stilate dalla Coldiretti per offrire e gustare al meglio lo spumante:
1) Non offrirlo ghiacciato, ma tirarlo fuori dalla cantina un paio d’ore prima e raffreddarlo in un secchiello con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso.
2) La temperatura migliore è compresa fra gli 8 ed i 12 gradi.
3) Berlo esclusivamente in una flûte a forma di tulipano che consente agli aromi di svilupparsi liberamente.
4) Per gustare al meglio l’effervescenza sciacquare i bicchieri con acqua calda e sapone neutro.
5) Stapparlo tenendo con una mano il tappo e facendo ruotare con l’altra mano la bottiglia leggermente inclinata accompagnando sempre l’espulsione del tappo.
6) Far uscire lentamente il gas e versarlo tenendo la bottiglia dal fondo e non dal collo per evitare che lo spumante si riscaldi con il calore della mano.
7) Mai utilizzare del ghiaccio nel bicchiere.
8) Conservarlo in una cantina buia, fresca e senza sbalzi di temperatura, in posizione orizzontale.
(Luigi Torriani)