Sono uscite le previsioni di Deloitte sui consumi natalizi 2012. Vediamo quale Natale ci aspetta (dal punto di vista commerciale) analizzando i dati.
Un primo dato generale – peraltro ahimè scontato – è che nel complesso i commercianti dovranno fare i conti anche quest’anno con un Natale low cost, con le spese natalizie degli italiani che scendono di un ulteriore 3,7% rispetto al natale 2011 (che già segnava un -2,3% rispetto al Natale 2010). Il 69% degli italiani anche per il Natale girerà tra i negozi alla ricerca di prodotti in promozione, il 62% comprerà regali meno costosi rispetto allo scorso anno, e il 62% dei consumatori italiani cercherà di ridurre gli acquisti d’impulso. Il budget medio di spesa della famiglia italiana per le festività natalizie si attesta quest’anno sui 551 euro, un dato che è inferiore di 40 euro rispetto alla media europea (che è di 591 euro). In generale in Europa la variazione di spesa per le festività natalizie è di -0,8% rispetto al Natale 2011, ma con differenze anche notevoli tra Paese e Paese, differenze che rispecchiano piuttosto fedelmente il diverso impatto della Crisi nelle diverse aree dell’Europa. Le spese delle famiglie per il Natale crollano in Grecia (-16,2%) e in Portogallo (-13,5%), scendono in Spagna (-3,9%) e in Italia (-3,7%), salgono lievemente in Francia (+0,7%), salgono in maniera più significativa in Svizzera (+4,1%), in Germania (+7%) e in Russia (+8,6%).
Di quali regali parliamo? Secondo l’indagine di Deloitte il sogno degli italiani per il Natale sarebbe trovare sotto l’albero denaro (48%) e pacchetti viaggi (45%). La realtà vede invece in testa come regali natalizi i libri (45%), che si confermano in tutta Europa come il regalo natalizio per eccellenza, e al secondo posto i prodotti di cosmetica (25%).
Quanto al settore alimentare, Deloitte sottolinea una relativa tenuta di fronte alla Crisi rispetto ad altri comparti dell’economia italiana. Secondo Davide Righetti di Deloitte “il settore agroalimentare è uno dei settori più reattivi di fronte alla Crisi” e dovrebbe confermarsi anche nelle festività natalizie di quest’anno. Già il 2011, peraltro, si era segnalato per le ottime vendite di panettoni e addirittura per l’aumento delle spese per il Cenone di Natale e per il vero e proprio boom dei cesti con prodotti enogastronomici da regalare a parenti e amici. Decisamente meno bene era andato il Capodanno, segno che gli italiani tagliano il budget di spesa ma non quando si tratta di tradizioni ritenute assolutamente irrinunciabili, come la grande abbuffata natalizia in famiglia. D’altronde la recente classifica dei tagli delle famiglie italiane di Coldiretti e Swg segnalava che la spesa alimentare è al secondo posto delle voci di spesa meno tagliate dalle famiglie italiane, seconda soltanto alle spese per i figli. Peraltro – e questo ahimè la dice lunga sulla drammaticità della situazione economica italiana – dall’inizio della Crisi a oggi (cioè dal 2008 al 2012) le famiglie italiane hanno comunque diminuito il budget destinato alla spesa alimentare di 11 miliardi di euro al netto della dinamica dei prezzi, con un ulteriore peggioramento nel 2012. Per fortuna che una volta all’anno continua ad esserci il Natale…
(Luigi Torriani)