La Crisi economica non è purtroppo il solo problema con cui deve fare i conti l’agroalimentare italiano. Un fenomeno sempre più preoccupante – che si aggiunge alla Crisi e la aggrava – è quello del calo nelle produzioni. Con una situazione da record (in negativo) per il vino: la vendemmia 2012 – per via dell’andamento climatico sfavorevole – è la peggiore di sempre.
L’ondata di caldo anomala dell’estate 2012 ha determinato un crollo della produzione che riguarda tutto il comparto agricolo (per esempio: rispetto all’estate 2011 i raccolti nazionali di soia sono scesi del 40%, la produzione di pomodori del 35%, i raccolti di mais del 30%, la produzione di pere è a -22%, di girasoli a -20%, di mele a -13%). I danni del caldo e della siccità sull’agroalimentare italiano – secondo le stime della Coldiretti – sono di almeno un miliardo di euro.
Pessima è in particolare la situazione del comparto vinicolo, un settore che ha visto nell’ultimo anno un trionfo dei vini italiani sul fronte dell’export (con una crescita percentuale impressionante soprattutto in Cina), che ha consentito di compensare il calo dei consumi interni e gli annosi problemi burocratici e legislativi che gravano sui produttori. Il vino italiano è sempre più richiesto in tutto il mondo. Il problema è il calo drastico della produzione (che tra l’altro sta spingendo e spingerà evidentemente a un rialzo dei prezzi dei vini, che peraltro in Italia sono già saliti in media del 7% nel primo semestre 2012…).
In sintesi: il dato di fondo (qui i dati Ismea completi) parla di un calo generale dell’8% rispetto al 2011, con volumi sotto la soglia dei 40 milioni di hl (siamo sui 39.300 contro i 42.705 del 2011, e il problema è che nel 2011 la produzione vinicola italiana era già scesa ai minimi storici!). Con numeri pessimi (i numeri della vendemmia 2012) in particolare per: Friuli (-21%), Umbria (-20%), Lombardia (-15%), Puglia (-15%), Veneto (-12%), Trentino Alto Adige (-10%), Emilia Romagna (-10%), Toscana (-10%), Piemonte (-8%).
Se la cosa può consolare (si fa per dire…) il problema di cui stiamo parlando non è specificamente italiano ma è globale. La vendemmia 2012 è a livello planetario la peggiore di sempre, con soli 256,1 milioni di ettolitri di vino. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti: il bilancio generale dell’Unione Europea parla appena 147,9 milioni di ettolitri di vino (-10% rispetto al 2011); n Francia si stimano 44,1 milioni di ettolitri di vino con un calo medio del 14% sul al 2011, e con un vero e proprio crollo (-26%) per lo champagne; in Spagna la produzione è stimata in soli 35 milioni di ettolitri (-8,6% rispetto al 2011); in Argentina si assiste a un vero e proprio crollo (-16,1%, con soli 13 milioni di ettolitri). Tra i principali Paesi produttori di vino si salvano soltanto: Stati Uniti (19 milioni di ettolitri, con un +1,6% trainato dal +9% della California), l’Australia (11,6 milioni di ettolitri, +5%), il Cile (9,7 milioni di ettolitri, +5%), e il Sudafrica (9,6 milioni di ettolitri, +5%).
(Luigi Torriani)