Dopo il recente riconoscimento della Cinta Senese come prodotto Dop, l’agroalimentare italiano mette a segno un’altra vittoria aggiungendo in un colpo solo altri due nuovi tasselli al già nutrito carniere delle sue eccellenze enogastronomiche. È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea (n.198 del 25/7/2012) l’iscrizione di due nuovi prodotti italiani tutelati a livello europeo: lo Squacquerone di Romagna, che diventa Dop, e l’Uva di Puglia, che diventa Igp (nella stessa pubblicazione vengono riconosciuti anche: un prodotto ungherese, Szőregi rózsatő (Igp) della classe della Piante e fiori ornamentali; un prodotto sloveno, Kraški zašink (Igp) della classe dei Prodotti a base di carne; un prodotto danese, Vadehavslam (Igp) della classe delle carni fresche).
Il turismo enogastronomico italiano è in crescita, l’Italia è Best destination for food and drink secondo Lonely Planet, e il ministro Ornaghi ha intenzione di inserire la cucina italiana all’interno del piano di tutela e di promozione dei Beni Culturali (mentre purtroppo è fallita all’ultimo momento la candidatura della pizza napoletana a entrare tra i beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco 2012). Tra i fattori che più contribuiscono al consolidamento dell’immagine e della fama del Made in Italy alimentari ci sono certamente i riconoscimenti dell’Unione Europea ai prodotti Dop e Igp.
Dop (Denominazione di origine protetta) è il marchio attribuito dall’Unione Europea a prodotti alimentari ritenuti di particolare pregio le cui qualità e caratteristiche sono totalmente legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali), anche in virtù del rispetto di tutta una serie di regole specificate nel disciplinare di produzione. Igp (Indicazione geografica protetta) è un altro marchio di tutela giuridica rilasciato dall’Unione Europea ai prodotti tipici sula base di criteri meno stringenti rispetto a quelli dei Dop (ci si riferisce a una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto).
A partire dal 25 luglio 2012 lo Squacquerone di Romagna, il celebre formaggio fresco prodotto nel territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna e in parte Ferrara, è ufficialmente un prodotto Dop riconosciuto dall’Unione Europea. Da ora in poi può essere prodotto esclusivamente in Romagna e soltanto sulla base di un ben preciso disciplinare di produzione. Con questo riconoscimento l’Italia sale a quota 45 formaggi con tutela Ue, davanti a Spagna (26) e Grecia (21) e seconda soltanto alla Francia (che è a quota 47, ma a livello di consumi i formaggi italiani hanno ormai superato quelli francesi).
Nel frattempo diventa Igp l’Uva di Puglia, che comprende una serie di varietà di uva, tra cui Italia, Regina, Vittoria e altre prodotte in territorio pugliese al di sotto dei 330 metri slm. Con l’Uva di Puglia Igp,, l’Italia raggiunge quota 97 nella classe degli ortofrutticoli e cereali (schiacciante primato europeo davanti alla Spagna a 49 e alla Francia a 43).
Per quanto riguarda la classifica italiana interna (tra le regioni italiane), i due riconoscimenti fanno salire l’Emilia Romagna al primo posto per riconoscimenti Dop (18) e a quota 34 per le certificazioni complessive (18 Dop e 16 Igp, vicinissima al Veneto, che è primo a quota 16, con 11 Dop e 5 Igp). La Puglia raggiunge la Calabria in nona posizione.
Di seguito la classifica completa dei riconoscimenti regione per regione (mentre si attende ancora una soluzione per l’incredibile caso dei Pizzoccheri valtellinesi…):
(dati aggiornati al 25/7/2012) |
||||
Regione |
Certificazione Dop |
Certificazione Igp |
Totale Prodotti |
Incidenza sul numero delle registrazioni |
Veneto |
17 |
18 |
35 |
14,30% |
Emilia Romagna |
18 |
16 |
34 |
13,90% |
Sicilia |
16 |
10 |
26 |
10,70% |
Lombardia |
17 |
8 |
25 |
10,20% |
Toscana |
14 |
10 |
24 |
9,80% |
Lazio |
14 |
9 |
23 |
9,40% |
Campania |
13 |
8 |
21 |
8,60% |
Piemonte |
13 |
6 |
19 |
7,80% |
Calabria |
11 |
5 |
16 |
6,60% |
Puglia |
11 |
5 |
16 |
6,60% |
Trentino Alto Adige |
8 |
3 |
11 |
4,50% |
Marche |
6 |
4 |
10 |
4,10% |
Basilicata |
5 |
4 |
9 |
3,70% |
Abruzzo |
6 |
2 |
8 |
3,30% |
Umbria |
4 |
3 |
7 |
2,90% |
Sardegna |
6 |
1 |
7 |
2,90% |
Molise |
5 |
1 |
6 |
2,50% |
Friuli Venezia Giulia |
5 |
1 |
6 |
2,50% |
Valle d’Aosta |
4 |
0 |
4 |
1,60% |
Liguria |
2 |
1 |
3 |
1,20% |
ITALIA |
154 |
90 |
244 |
|
(Luigi Torriani)