Il vino italiano è un prodotto che ha vissuto un 2011 in controtendenza, con un lieve calo sul mercato interno ma con un export eccezionale, da record. Qualcosa anche qui comincia tuttavia a incepparsi: i dati Ismea per il primo trimestre 2012 segnalano un calo dell’8% in volumi nell’export di vini.
I dati positivi dell’export 2011 riguardano l’agroalimentare italiano nel suo complesso, con una crescita del 9% che ha permesso di compensare il prevedibile calo dei consumi interni. I vini italiani, proprio nel 2011, hanno raggiunto nelle esportazioni la cifra record di 4,4 miliardi di euro, superando i vini francesi e segnalando un +13% in valore e un +9% in volume rispetto al 2010. Con una crescita impressionante in particolare per gli spumanti, negli Stati Uniti e soprattutto in Cina, che sta diventando il nuovo grande mercato di sbocco per i vini italiani. Tutto questo, peraltro, a fronte di un lieve calo dei consumi interni, e della persistenza di una serie di problemi (come la liberalizzazione dei vigneti e la semplificazione burocratica) che restano tuttora sul tavolo. La regola, in ogni caso, è da tempo questa (e non solo per il vino…): in Italia i consumi stagnano o scendono, ma le esportazioni crescono e tengono in piedi le aziende italiane.
Ora cominciano ad affacciarsi i primi problemi anche per l’export dei vini. Non è una ma qualcosa comincia a incrinarsi anche nel settore più solido dell’agroalimentare italiano. Il dato generale per il primo trimestre 2012 parla di un calo dell’8% dei volumi (base annua), a fronte di un aumento del 7% dei corrispettivi monetari. Il calo ha riguardato in particolare i vini sfusi, segmento traino dell’export 2011 che ha accusato una riduzione di quasi un quarto delle spedizioni, sia per i rialzi dei valori medi unitari (+37%) sia per l’aumento della concorrenza da parte dei Paesi in via di sviluppo sia per il crescente peso della Spagna (primo esportatore mondiale per volumi nel primo trimestre 2012). Più sfumato l’andamento dei vini confezionati, il cui export è a +3% in volume grazie al traino dei Doc-Docg, mentre le esportazioni dei vini comuni scendono addirittura del 23% in volume rispetto al primo trimestre 2011. Nel comparto degli spumanti la flessione dei volumi esportati è del 6%.
Tra i principali mercato di sbocco solo nel Regno Unito c’è una progressione in volume delle esportazioni di vino (+19,5%). Le quantità inviate in Usa e Germania sono invece scese rispettivamente del 4,1% e del 6,2%. In Germania, infine, si registra una riduzione del 14% delle spedizioni di vini sfusi, solo in parte controbilanciata da un aumento delle esportazioni di vini confezionati (+3%) e di spumanti (+9%).
(Luigi Torriani)