L’export agroalimentare italiano, in generale, è in crescita. Con il record storico di 30 miliardi di fatturato per il 2011. In particolare volano le esportazioni di formaggi ed è in continua crescita l’export dei grandi vini italiani (qui la classifica di Wine Spectator), che sono ad oggi i vini più bevuti nel mondo e che hanno appena concluso un 2011 eccezionale (con l’export che ha ormai superato i consumi interni). A trainare questa tendenza sono ovviamente il mercato americano e quello europeo. Ma anche il mercato cinese sta diventando sempre più interessante, soprattutto per vini e spumanti.
Negli ultimi anni è in crescita anche l’export di birra italiana, che va forte sul mercato inglese e che è recentemente sbarcata a Hong Kong con il marchio Menabrea. Ma è ovviamente il vino a farla da padrone nel beverage tricolore. I mercati migliori per i vini italiani sono gli Stati Uniti (948 milioni di euro di vino italiano importato nel 2011, con grandi numeri per il Prosecco), la Germania (919 milioni di euro), e il Regno Unito (509 milioni di euro). Ma crescono enormemente i nuovi mercati (India, Brasile, Russia, Cina), che tradizionalmente non sono nè grandi produttori nè grandi consumatori di vino. In particolare la Russia (+50% di export di vino italiano nel 2011) e la Cina.
Da un’analisi della Coldiretti in occasione della visita del Presidente del Consiglio Mario Monti in Cina emergono numeri e cifre decisamente interessanti per l’intero agroalimentare italiano. L’Italia nel 2011 ha esportato cibi e bevande in Cina per un valore complessivo di 248 milioni di euro, con un +30% rispetto al 2010. Molto bene in particolare l’olio di oliva, con 24 milioni di euro e una crescita del 4%, i dolci e i biscotti con 10 milioni di euro (+20%), la pasta con 5,3 milioni (incremento del 60% rispetto al 2010), e i formaggi (2,7 milioni di euro, aumento del 42%). Ma sono soprattutto i vini italiani a trionfare sul mercato cinese, con un importo totale di 67 milioni di euro e una crescita record del 63%. Il grande traino alle esportazioni agroalimentari in Cina sono soprattutto gli spumanti italiani, con un consumo che è più che triplicato nel 2011 (+235 per cento!), per un totale di 7,6 milioni di bottiglie, specialmente di Prosecco.
Ma attenzione: la bilancia commerciale dell’agroalimentare è ancora decisamente squilibrata i favore della Cina. Le importazioni agroalimentari dalla Cina all’Italia nel 2011 sono state in valore di 589 milioni di euro (contro i 248 milioni di euro esportati dall’Italia alla Cina), con un aumento del 18% rispetto al 2010 e numei significativi soprattutto per concentrato di pomodoro, aglio, semilavorati di frutta e verdura e legumi secchi. Per tacere delle vere e proprie truffe agroalimentari di origine cinese, come mostrano i recenti casi dei funghi cinesi e del pesce cinese decongelato spacciato per pesce italiano fresco…
(Luigi Torriani)