Quanto pesano le nuove tasse sul settore agroalimentare italiano? Molto. Prima è stata la volta della Super Iva tremontiana al 21%, che ha pesato soltanto sul settore vinicolo per oltre 33 milioni di euro. Poi è arrivato l’ aumento del 2% sulle aliquote Iva del 10 e del 21%, che entrerà in vigore a partire dal primo ottobre 2012 e che secondo Coldiretti costerà agli italiani oltre un miliardo soltanto per le spese alimentari (con rincari previsti anche per carne, pesce e latte). Nel frattempo, dal primo gennaio 2012, è arrivata l’Imu, la nuova patrimoniale che non ha colpito soltanto le nostre case. È stata anche una batosta pesantissima per il settore agricolo, con i costi di stalle, terreni e fabbricati rurali che stanno crescendo a dimisura. Un impatto che – secondo Coldiretti, Cia e Confagricoltura – il Ministero delle Finanze continua a sottostimare.
Il Ministero delle Finanze calcola per l’Imu agricola un extragettito di 224 milioni di euro (di cui 135 milioni per gli immobili strumentali). Una cifra che secondo Coldiretti è molto più bassa di quella reale, e lo è per questo motivo: “il ministero delle Finanze basa le proprie stime di gettito su dati parziali relativi al numero di case e fabbricati adibiti a funzioni produttive connesse all’attività agricola. Non risultano incluse nelle entrate quelle derivanti da 965.000 abitazioni rurali e da più di un milione di fabbricati, sia ad uso strumentale sia abitativo, che sono iscritti al catasto terreni senza attribuzione di autonoma rendita e per i quali il decreto ‘Salva Italia’ ha previsto l’obbligo di accatastamento entro il 30 novembre. Inoltre per quanto riguarda i terreni il calcolo fornito dal Ministero è stato fatto sulla stessa base imponibile della Ici terreni che conteneva franchigie che non sono state ancora riportate nella nuova norma. Comunque se lo Stato italiano conta di incassare 224 milioni di euro come extragettito dalle aziende agricole faccia in modo che questa cifra (che è già un vero salasso per il settore) non venga superata rivedendo adeguatamente la norma…”.
Quali sarebbero le cifre reali? Secondo Coldiretti ci aggiriamo su un aumento generale dei costi per le imprese agricole italiane che sarebbe da stimarsi attorno al miliardo di euro, e dal quale non può certo derivare un extragettito di “soli” 224 milioni. In pratica tra stalle, terreni agricoli e abitazioni rurali per ogni agricoltore (in Italia i titolari di aziende agricole sono circa 19.000) l’Imu significa un aumento dei costi annui che può andare dai 500 agli oltre 4.000 euro a seconda delle dimensioni dell’impresa e del valore catastale dei fabbricati e dei terreni. Siamo a un aumento medio che in percentuale è tra le cinque e le venti volte superiore rispetto all’Ici. Una vera e propria stangata per il settore agricolo. In attesa – si fa per dire – del taglio di 1,4 miliardi di euro all’agricoltura italiana previsto dalla nuova Pac, che dovrebbe essere definitivamente approvata per il 2013…
(Luigi Torriani)