“L’immaginazione al potere” è stato uno dei più fortunati slogan tratti dall’opera di Herbert Marcuse e diventati parole d’ordine degli studenti del ’68. A quarant’anni di distanza, in tutt’altro contesto e con tutt’altro significato, la fantasia – l’immaginazione – diventa la strada per provare ad uscire dalla crisi. Oscar Green è un evento annuale organizzato da Coldiretti Giovani Impresa che premia le realtà imprenditoriali più innovative e più creative nell’ambito dell’agroalimentare. Vediamo chi sono i finalisti di quest’anno.
La prima categoria è Stile e cultura d’impresa. I migliori sono Manuele Ferri dell’azienda agricola Ca Lumaco (Modena, Emilia Romagna), Pascal Goldschmidt dell’omonima azienda agricola toscana (Firenze) e Pasquale Imperato dell’azienda agricola campana Sapori Vesuviani (Napoli). Ferri ha proposto una sorta di Grande Fratello della stalla, consentendo a tutti di seguire costantemente la crescita dei maiali, verificandone alimentazione e trattamento e quindi supervisionando a priori la qualità altissima del salume. L’ideale è quello di una completa tracciabilità del prodotto. Attraverso un sistema di telecamere consultabili da pc o da iPhone il cliente – in qualsiasi parte del mondo – può seguire tutte le fasi che porteranno alla produzione del salume, dal tipo di alimentazione e alle cure riservate ai maiali, alla marchiatura con microchip che permette di risalire all’intero albero genealogico del maiale, fino alla stagionatura delle carni. Pascal Goldschmidt ha lanciato l’idea di sorvolare le terre del Chianti in mongolfiera. I turisti (che arrivano da tutto il mondo) possono volare in mongolfiera sopra i suoi oliveti (650 olivi nascosti nel bosco) scoprendo dall’alto la sua tenuta di San Casciano di Val di Pesa per poi comprare l’ottimo olio prodotto. Pasquale Imperato ha ideato insieme all’Università Agraria di Portici un sistema per ovviare all’estrema fragilità del pomodorino del Vesuvio, consentendone l’esportazione al di fuori del territorio campano. Un packaging innovativo, un nuovo sistema di confezionamento che permette di trasportare i grappoli di pomodorini senza danneggiarli.
La seconda categoria è Sostieni lo sviluppo. I migliori sono Gloria Andreatta della Società Agricola Andreatta e Bizzotto (Venezia, Veneto), Gianni Infantino dell’Azienda agricola De Angelis (Potenza, Basilicata) e Domenico Capuani della Fattoria Rurabilandia (Teramo, Abruzzo). Gloria Andretta ha creato uno dei primi impianti a biogas del Veneto, che oggi produce energia per un mega watt. L’azienda dispone di 700 capi bovini, che arrivano a un anno di vita e restano in loco per 7 mesi. I loro liquami e reflui zootecnici vengono utilizzati per produrre biogas, che viene poi trasformato in un quantitativo di energia elettrica che a oggi serve 300 case. Gianni Infantino ha un’azienda apistica nella quale l’etichetta dei mieli viene stampata in linguaggio braille, e ha scritto un libro – “La città perfetta” – che, attraverso illustrazioni tattili, racconta il mondo delle api ai ciechi. Domenico Capuani è il titolare di Rurabilandia, un’azienda agrituristica nella quale vengono impiegati ragazzi down.
La terza categoria è Esportare il territorio. I migliori sono Erika Pedrini, dell’Azienda agricola Pravis (Trento), Luca Romiti dei Vivai Romiti e Giusti (Pistoia, Toscana) e Alessandro Sechi dell’Azienda agricola Sa Mura Bianca (Sassari, Sardegna). Erika Pedrini è titolare di un’azienda vitivinicola a nord di Riva del Garda . Ha recuperato i vitigni dell’Impero Austro-Ungarico per produrre vini d’altri tempi, dal Negrara al Franconia al Groppello, e ha rivisitato la cantina scomponendola con un “progetto verticale” su tre livelli, per cui i passaggi del vino avvengono per caduta e non attraverso pompe idrauliche, il che consente di ottimizzare le risorse rispettando l’ambiente e risparmiando energia. Le bottiglie sono vendute in tutto il mondo, e in particolare in Giappone, Inghilterra e Germania. Luca Romiti è un maestro topiario (arte della potatura di alberi e cespugli in forme geometriche e di fantasia), un artista che da quindici anni crea sculture vegetali celebri in tutto il mondo. Alessandro Sechi produce l’unico pecorino vegetale in commercio, prodotto con caglio non animale (proveniente da un ceppo speciale di fungo), apprezzato da molti vegetariani e musulmani.
La quarta categoria è Oltre la filiera. I migliori sono Roberto Chialva di Compral-Latte (Cuneo, Piemonte), Filippo Tramonti del Consorzio Agrario Forlì-Cesena-Rimini (Emilia Romagna), e Vincenzo Randazzo dell’Azienda Agricole Fattorie Siciliane (Palermo, Sicilia). Roberto Chialva, attraverso un triangolo virtuoso tra Compral Latte, Inalpi e Ferrero, ha risollevato le sorti del cioccolato al latte piemontese, da tempo in crisi nera. Un indotto produttivo completamente in mano alle imprese agricole che dal 2010 conta 140 allevatori, 243 soci produttori e 3.000 quintali di latte al giorno, tracciabile dall’origine (il vitellino) fino al granulo di polvere di latte. Filippo Tramonti ha in mano un consorzio che ha come punta di diamante la pasta Ghigi (rilevato e rilanciato). Una filiera agricola tutta italiana che coinvolge imprese agricole marchigiane, romagnole e toscane, e un indotto che rappresenta il sesto produttore nazionale con 500.000 quintali di pasta italiana, completamente ogm free. Vincenzo Randazzo porta avanti un progetto di filiera chiusa dall’alta qualità e sicurezza alimentare che nasce dagli allevamenti e dai pascoli della Valledolmo, con la cooperativa Fattorie Siciliane che poi confeziona le carni e realizza i prodotti finiti, ma ha anche gli appezzamenti di terreno per le erbe e le piante che costituiscono il nutrimento per il bestiame.
La quinta categoria è Campagna Amica. I migliori sono Cristian Merlo Dell’Azienda agricola Ciucolandia (L’Aquila, Abruzzo), Gianluca Paolo dell’Azienda agricola Fattoria Montelupo (Perugia, Umbria), e Nadia Turelli dell’Azienda agricola Leonardo (Brescia, Lombardia). Cristian Merlo ha prodotto il primo yogurt di latte d’asina (latte che secondo molti studi scientifici è l’alimento naturale di origine animale con le caratteristiche più vicine al latte materno ed è molto utile per i bambini allergici al latte vaccino). Il latte viene prodotto nella fattoria e consegnato direttamente ai clienti. Gianluca Paolo (discendente di antenati campani emigrati in Umbria) ha lanciato il primo formaggio di bufala umbro, che vien venduto anche on line con ordini in costante aumento. Nadia Turelli si è inventata l’olio extravergine personalizzato. Ogni cliente può sapere esattamente l’ulivo che ha prodotto l’olio (dall’etichetta si può risalire all’albero che ha prodotto le olive, e quindi alle precise proprietà di quella frazione di prodotto, conoscendo interamente i valori e le proprietà nutritive di ogni componente). Inoltre viene effettuata l’analisi della materia prima attraverso un Oxitester in grado di scandagliare il prodotto per accertarne le proprietà e l’assenza di acidità nell’oliva. Infine da questo olio l’azienda Leonardo estrae essenza d’oliva per farne balsami, shampoo, creme e dopobarba.
La sesta categoria è In-generation. I migliori sono Nunzia Tinelli dell’Azienda agricola Masseria Tinelli (Bari, Puglia), Elena Comollo della Cooperativa AgricoPecetto (Torino, Lombardia), e Giorgio Poeta dell’omonima azienda agricola (Ancona, Marche). Nunzia Tinelli produce raffinati cosmetici naturali con le olive. Creme, balsami e shampoo. Elena Comollo ha fondato una innovativa cooperativa agricola gestita da giovani produttori piemontesi che operano secondo i dettami di un’agricoltura eco-compatibile, quindi con filiera corta, consumo di prodotti agricoli di stagione, gruppi di acquisto,e km0. La cooperativa prepara ricette a base di ortaggi e frutta dell’orto e organizza agricompleanni, agriaperitivi e agricene. Giorgio Poeta produce miele invecchiato in barrique di rovere, dal colore rosso rubino e dal sentore di vino cotto con un retrogusto balsamico.
Infine la categoria Paese Amico. I migliori sono Franco Cippi di Amos (Cuneo, Piemonte), Silvano Vernizzi (Venezia) e il X reggimento Trasporti (Bari, Puglia). Franco Cippi viene premiato per un progetto innovativo di ospedale, con pasti a chilometro zero, prodotti del territorio nelle mense dell’ospedale,in collaborazione con le imprese agricole locali. 4 miliardi di pasti in quattro anni per un milione di euro di prodotti locali acquistati presso le imprese agricole del territorio, 32 milioni di euro di fatturato per una realtà che conta 850 dipendenti. Silvano Vernizzi viene premiato per il recupero e la riconversione di 32 chilometri di autostrada, trasformati in un “passante verde” realizzato con alberi, dune, parchi e giardini. Il X Reggimento Trasporti della caserma dell’esercito di Bari, agli ordini di Saverio Pirlo, è premiato perché l’intera dieta dei militari è composta da prodotti delle imprese agricole del territorio.
(Luigi Torriani)