Mentre in Grecia volano gli acquisti di porte blindate, anche in Italia – quanto a furti – non ce la passiamo benissimo. Non solo nelle case. Il 2011 sarà ricordato come l’anno record per i furti nei supermercati, con in testa – nel settore alimentare – formaggi e carne. E nell’ambito della Gdo cresce sempre di più l’attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza delle merci.
Dagli ultimi dati Istat il 13,8% della popolazione italiana risulta povera (posta convenzionalmente – per una famiglia di due componenti – la soglia di povertà a 992,46 euro mensili, dato 2010). Si parla di 8,2 milioni di italiani, e tra questi 3,1 milioni che sono poveri in senso non relativo ma assoluto, cioè incapaci concretamente di vivere senza beneficiare di aiuti. Non a caso il 2011 è l’anno nel quale la Chiesa cattolica ha distribuito il maggior numero di pasti ai poveri (15 milioni di pasti distribuiti gratuitamente).
In questo contesto si registra un aumento degli acquisti nell’ambito della Gdo e una concomitante crisi dei negozi tradizionali. Dalla recente indagine di Coldiretti/Swg su “Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi” i discount risultano in crescita del 25% (nel senso che il 25% degli italiani ha frequentato maggiormente i discount nel 2011 rispetto agli anni precedenti), tengono bene i classici supermercati, mentre il 38% degli intervistati dichiara di aver ridotto i propri acquisti nei negozi di alimentari tradizionali, ritenuti troppo cari.
Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia. Aumentano le persone che si rivolgono alla Gdo per gli acquisti, ma aumentano anche – e di molto – i furti nell’ambito della Gdo. E’ quanto emerge dall’ analisi di Coldiretti sui dati “Barometro dei furti nella vendita al dettaglio” nei paesi europei del Centre for Retail Research, dati aggiornati al giugno 2011. In Italia i furti nei supermercati registrano la crescita record del 7,8%, superando il valore di 3 miliardi di euro. La media è di oltre 150 euro rubati per famiglia all’anno, pari all’1,39% del totale delle vendite al dettaglio. Il dato massimo mai registrato da quando – cinque anni fa – è iniziata questa rilevazione.
Cosa viene rubato? Naturalmente non solo prodotti alimentari. In genere – spiega Coldiretti – “si tratta di referenze facili da nascondere in borse, borsette o nelle tasche, o che possono essere comodamente indossate sperando di farla franca”. Nella classifica generale delle merci più rubate le prime sei posizioni sono occupate, nell’ordine, da: prodotti per la barba; accessori per l’abbigliamento; formaggi; giacche, impermeabili e cappotti; carne; profumi. Tra i formaggi sono presi di mira specialmente il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano (pregrattugiati o nei piccoli formati già porzionati e confezionati), le cui imitazioni a basso prezzo sono invece tendenzialmente disdegnate dai ladri. Ma crescono anche i furti di salumi, vini e liquori.
Dall’analisi emerge poi che in meno della metà dei casi (47,7%) i furti sono da imputare a clienti esterni. Per il resto sono perpetrati da dipendenti “infedeli” o sono merci “scomparse” per errori interni o dei fornitori. Ma emerge anche una nuova – preoccupante – tendenza, quella dei furti nei supermercati portati avanti dalla criminalità organizzata. Coldiretti a questo proposito cita il caso di un’organizzazione criminale – recentemente smascherata – che agiva nel Milanese utilizzando adolescenti, prelevati da un orfanotrofio in Romania e poi indotti al furto nei supermercati.
Il problema di fondo è la carenza dei sistemi di sicurezza anche nell’ambito della Gdo. Al momento infatti i prodotti alimentari venduti nei supermercati sono in genere privi di protezione dai furti, a parte vini e spumanti di pregio, che sono spesso dotati di una capsula antifurto analoga a quella usata per i capi di abbigliamento dei grandi magazzini. Coldiretti prevede dunque, per l’imminente futuro, una forte crescita, in ambito Gdo, del mercato delle tecnologie per la sicurezza delle merci.
(Luigi Torriani)