Chi l’ha detto che non si trovano le risorse per finanziare lo sviluppo? Chi l’ha detto che non si trovano i fondi per sostenere il Decreto Sviluppo sollecitato dall’Unione Europea? La proposta, avanzata da Coldiretti al Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, è semplicissima: vendere i terreni di proprietà dello Stato. Si ricaverebbero oltre 6 miliardi di euro.
Che il valore complessivo dei terreni agricoli statali ammonti a 6 miliardi è certificato da uno studio sulle proprietà pubbliche dei terreni agricoli realizzato sulla base dei dati del Censimento Istat del 2010 e presentato per la prima volta al Forum di Cernobbio del 21-22 ottobre (dossier sullo “Stato Agricoltore”). “Il Censimento” – spiega il presidente di Coldiretti Sergio Marini – “ha fatto scoprire l’esistenza di ben 338.127,51 ettari di superficie agricola utilizzata (Sau) di proprietà pubblica che, sulla base del valore medio della terra calcolato dall’Inea in 18.400 euro per ettaro, indica la disponibilità di un patrimonio di 6,22 miliardi di euro a disposizione dello Stato che non ha alcun interesse a fare l’agricoltore». Una cifra altissima, oltretutto frutto di un calcolo “fatto per difetto” ed escludendo “i boschi e forme di gestione particolari come le comunanze in cui è più difficile imputare con certezza la proprietà al pubblico”.
Vendere i terreni agricoli pubblici, inoltre, determinerebbe dei benefici anche in termini di efficienza della produzione agricola italiana. “La cessione di questi terreni”, spiega Sergio Marini, “toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni (uno degli ostacoli all’ingresso dei giovani in agricoltura), stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. È certo infatti che nessuno meglio degli imprenditori agricoli è in grado di valorizzare lavorando la terra e generare nuova occupazione”.
La proposta di Coldiretti ha incontrato da subito il favore dei maggiori operatori economici e finanziari. D’altronde il responsabile dell’area ricerca economica della Banca d’Italia Daniele Franco, nell’audizione alle commissioni Bilancio, ha già ampiamente sollecitato sull’opportunità di “definire in tempi brevi un piano di dismissioni e di valorizzazione dei cespiti immobiliari pubblici, coerentemente con le dichiarazioni del Governo”. E sembra che nella lettera inviata alla commissione UE con gli impegni del Governo italiano si preveda anche un piano per la dismissione del patrimonio pubblico per 5 miliardi all’anno.
In questo piano di dismissioni potrebbero rientrare anche i terreni agricoli. Per il momento circa la proposta della Coldiretti il ministro Saverio Romano ha dichiarato: “È una proposta che raccolgo immediatamente. La presenterò a Berlusconi”. E l’idea è stata timidamente condivisa anche da Maurizio Sacconi, che ritiene comunque “doveroso aprire un tavolo di verifica” sulla questione. Nel frattempo i primi sondaggi parlano chiaro. Dall’indagine Coldiretti/Swg presentata a Cernobbio il 57% della popolazione ritiene che i terreni agricoli di proprietà pubblica dovrebbero essere venduti agli agricoltori (e per il 14% dovrebbero essere venduti a chiunque ne faccia richiesta e per qualsiasi finalità, mentre secondo il 18% sono un patrimonio che deve rimanere nelle mani dello Stato).
Di seguito la scheda completa con i terreni agricoli di proprietà dello Stato regione per regione. Il Piemonte guida la classifica della disponibilità di terreni agricoli pubblici con oltre 56.000 ettari. Seguono il Lazio con 41mila, Trento e Bolzano rispettivamente con 31mila e 24mila, la Basilicata con 24.000, la Lombardia con 23.000, la Campania con 17.000 ettari e il Veneto con 15.000.
LE TERRE AGRICOLE DI PROPRIETA’ DELLO STATO PER REGIONE
AMMINISTRAZIONE O ENTE PUBBLICO | SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA | VALORE DELLA SUPERFICE AGRICOLA |
Piemonte | 56.227 | 1.034.575.512 |
Valle d’Aosta | 8 | 147.384 |
Lombardia | 23.354 | 429.717.648 |
Bolzano | 24.074 | 442.969.144 |
Trento | 30.959 | 569.643.024 |
Friuli-Venezia Giulia | 3.395 | 62.476.464 |
Veneto * | 15.222 | 280.090.136 |
Liguria | 1.145 | 21.073.152 |
Emilia-Romagna | 1.102 | 20.275.144 |
Toscana * | 13.217 | 243.187.832 |
Umbria | 8.296 | 152.651.736 |
Lazio | 41.721 | 767.664.928 |
Marche * | 14.496 | 266.733.392 |
Abruzzo | 8.972 | 165.084.248 |
Molise * | 14.294 | 263.010.520 |
Campania | 16.585 | 305.169.888 |
Puglia * | 11.523 | 212.015.104 |
Basilicata | 23.680 | 435.719.360 |
Calabria | 13.397 | 246.506.272 |
Sicilia | 6.233 | 114.686.280 |
Sardegna | 10.225 | 188.149.016 |
Italia | 338.128 | 6.221.546.184 |
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Censimento Istat 2010
( *) Indagine Istat su struttura E produzione delle aziende agricole 2007
Fonte: Coldiretti
(Luigi Torriani)
Io sono un ragazzo ho una piccola ditta da14 anni cerco da tempo un pezzo di terra per poter cominciare una nuova attivita tipo un azienda di ovini in questo modo cercherei con molte idee di combattere la crisi ma grazie allo stato non si trova nulla