Alcune settimane fa vi avevamo informati, sempre qui su Universofood, sulla nuova legge riguardante l’etichettura dei beni alimentari che il Governo sta promuovendo.
Ora l’iter legislativo subisce una veloce accelerazione con la decisione dei capigruppo del Senato di concedere che il ddl in questione (in particolare per quanto concerne l’indicazione obbligatoria dell’origine) venga discusso dalla Commissione Agricoltura di Palazzo Madama in sede deliberante, quindi senza la necessità del passaggio in aula. Non dovendo quindi passare dall’aula c’è la possibilità che il provvedimento possa essere approvato in tempo. Secondo il presidente della Commissione, Paolo Scarpa Bonazza, nei prossimi giorni due emendamenti del governo avranno i pareri della Commissione bilancio e affari costituzionali e quindi si potrà passere alla votazione.
Positive le reazioni delle associazioni di categoria. Afferma Giuseppe Politi, presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori: “Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per il via libera, in Senato, alla deliberante in Commissione Agricoltura sul ddl etichettatura, che rappresenta una misura molto attesa e che tutela sia i consumatori che gli agricoltori».
«È prevalso -ha aggiunto Politi- il senso di responsabilità. Ora bisogna operare con rapidità affinché questa importante misura possa divenire al più presto una concreta realtà. Con un’etichetta più trasparente si fornisce una prima importante risposta alle esigenze espresse più volte dal mondo agricolo italiano. In questo modo si completa un deciso passo avanti nell’azione per far sì che l’etichetta d’origine sia obbligatoria per tutti i prodotti agroalimentari, così come richiesto più volte dagli agricoltori. Il ddl permette di riconoscere la provenienza e salvaguarda l’agricoltura di qualità».
Più particolareggiato il commento invece di Confagricoltura che fa alcuni distinguo: «Accelerare i tempi va bene, ma ciò non deve diminuire l’attenzione sui dettagli e sulla portata della legge che si sta approvando». «Sono tanti gli aspetti di questa proposta di legge che devono essere ancor più approfonditi proprio nell’ottica della trasparenza – afferma Confagricoltura -. A partire dal fatto che si tratterebbe di un provvedimento applicato solo in Italia e non a livello europeo. Vanno anche chiariti i passaggi sull’individuazione dei prodotti a cui applicare l’obbligo di indicazione dell’origine, sulla definizione di ‘ingrediente’ contenente Ogm e, soprattutto, sulla definizione di ‘materia prima prevalente’ ». «Non vorremmo trovarci – conclude Confagricoltura – con un provvedimento che, invece di favorire, pregiudichi la competitività delle nostre imprese agricole.»
(Da www.diariodelweb.it)